"Chi si sente minacciato dall'ipertesto e dalle relative tecnologie dovrebbe ricordare che come sottolinea Paul Saenger, quando venne introdotta la spaziatura tra le parole che rese possibile la lettura silenziosa, «nelle università del XIV secolo, la lettura privata in silenzio venne proibita in classe»." (Landow 2000)
Quando parliamo di Ipertesto dobbiamo riflettere sul significato stesso che viene ad assumere il termine "testo"; esso si allontana da ciò che comunemente è sempre stato inteso come documento scritto disposto per la lettura alfabetica. I documenti e le informazioni ... Leggi tutto >>
In riferimento all'ipertesto mi sembra importante ricordare Ted Nelson, sociologo, filosofo e pioniere dell'informatica statunitense. A lui si deve la coniazione del termine "ipertesto" nel 1963, pubblicata in seguito nel 1965. (Fonte Wikipedia)
Il web senza link (collegamento ipertestuale/ipermediale) che cosa sarebbe?
Il link è il fondamento, "lo strumento cardine con il quale prende forma e significato il nuovo spazio del sapere condiviso" (Cecchinato G. 2009).
I link mettono in connessione tra loro contenuti e risorse pubblicati nel web dagli utenti e l'autorevolezza o il successo di una pubblicazione sono prodotti dalla dimensione del consenso globale.
Il PageRank, algoritmo utilizzato dal motore di ricerca Google decretandone il successo, mette in primo piano risorse che sono qualificate come rilevanti in relazione ai termini ricercati; "l’algoritmo sfrutta ciò che emerge come intelligenza collettiva della Rete: decide la rilevanza di una pagina in base ai link che fanno riferimento ad essa, utilizzando quindi il giudizio collettivo di tutti gli utenti della Rete per stabilire il valore dei contenuti." (Cecchinato G. 2009)
PageRank e strategie di posizionamento in Google
Il web 2.0 ha favorito lo sviluppo di attività di Tagging: il Tag è un termine che associamo ad un'oggetto (immagine, post, ecc.), classificandolo e permettendo così di attivare ricerche basate su parole chiave.
L'impiego di tag è rilevabile/attuabile da chiunque soprattutto nella frequentazione di social network.
Nel mondo animale vi sono specie dove i singoli si uniscono e
operano in perfetto concerto e cooperazione tra loro tanto che in alcune situazioni
diventano e si comportano come un unico organismo: le api, le formiche, gli
uccelli, i pesci, … per difesa o sopravvivenza sembrano sviluppare un'intelligenza collettiva; nonostante i singoli
non abbiano né intenzione né consapevolezza della loro azione organizzata, l'agire
collettivo determina un risultato che favorisce tutto il gruppo.
La scuola, la classe, sono contesti collettivi, entro i quali
i singoli individui si aggregano in gruppi e comunità rivolte allo sviluppo di
processi educativi e formativi; il contributo, le competenze di ognuno e la
partecipazione attiva alla costruzione del sapere rende la conoscenza fluida e
mutevole, in continua evoluzione, aperta al pensiero creativo, all'innovazione.
"Nessuno sa tutto, ognuno sa qualcosa, la totalità del
sapere risiede nell'umanità". (P. Levy)
L'intelligenza collettiva a scuola è, dunque, una dimensione potenzialmente
viva e presente che può essere sviluppata in aula e in contesti virtuali, nel
web, al quale gli alunni possono essere condotti ad un approccio più
consapevole; attraverso la Rete il sapere di ognuno o del gruppo viene messo a
disposizione degli altri. Il blog si presenta come un ambiente virtuale nel
quale si intrecciano attività, relazioni, intelligenze che si confrontano, persone
che condividono e sviluppano conoscenza.
Il filosofo francese Pierre Levy nella lettura delle
trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo, traduce il nesso tra Internet
e democrazia come intelligenza collettiva;
la rete apre ad un nuovo spazio sociale e del sapere (il cyberspazio) dove le risorse della collettività sono al servizio
degli individui e dei gruppi.
"L'intelligenza collettiva è la capacità dei collettivi
umani di mettersi in cooperazione intellettuale in modo da creare, innovare, inventare.
Può essere applicato su qualsiasi scala, da gruppi di lavoro a grandi reti o
persino alla nostra intera specie. L'intelligenza collettiva è un fattore
determinante nella competitività, creatività e sviluppo umano in una economia
basata sulla conoscenza o in un'economia
d'informazione." (Levy P.)
L'eterogenea realtà scolastica presenta un panorama variegato
nel quale si scorgono sacche di resistenza al cambiamento e punte di
innovazione pedagogico-didattica.
L'utilizzo sempre più diffuso delle tecnologie, la disponibilità
in rete di applicazioni e software semplici da usare e ad accesso libero
unitamente ai progressi della ricerca pedagogica, hanno favorito cambiamenti nel
mondo dell'istruzione e della formazione dando vita a nuove esperienze educative
in ambito didattico-metodologico.
La tensione è verso il superamento del modello istruzionista (trasmissione
del sapere) per approdare ad una didattica che abbracci il paradigma
socio-costruttivista; in quest'ottica mutano il ruolo dell'insegnante e quello dello
studente. L'insegnante sostiene, supporta, monitora, fa sì che lo studente
partecipi attivamente e collabori alla costruzione del sapere. Lo studente sviluppa
la capacità di gestire l'apprendimento e di acquisire consapevolezza del
proprio stile cognitivo e del proprio metodo di studio (attitudini, modi, tempi,
spazi, ecc.).
La Flipped Classroom
si presenta come una proposta pedagogica che, con l'ausilio delle tecnologie,
dà credito e sperimenta un diverso modo di approcciare al mondo dell'istruzione
e della formazione.
Mappa: inversioni in Flipped Classroom
Per approfondire l'argomento vi rimando agli atti del
seminario:
In ambito scolastico è possibile utilizzare risorse della
rete per attivare una didattica che si innesti nel canale del paradigma
socio-costruttivista. Il superamento del modello istruzionista può trovare un
valido appoggio nell'organizzazione di un ambiente di apprendimento che
favorisca l'attività in gruppo dove l'individuo contribuisce alla costruzione
di conoscenza in relazione alle proprie competenze e al proprio stile di apprendimento
e nella progettazione di attività laboratoriali che prevedono lo scambio, la negoziazione di
significati, il problem posin e il problem solving, il peer tutoring.
Una proposta che accompagna la didattica può essere quella di costruire e
contribuire allo sviluppo di un blog nel quale la classe si confronta su
tematiche di interesse comune e dove si possono inviare commenti, proporre argomenti di discussione, realizzare un
prodotto in gruppo e condividerlo, organizzare un'attività o attingere semplici
suggerimenti sull'utilizzo di alcune applicazioni reperibili in rete che possono
diventare un supporto per insegnanti e alunni nella didattica.
Clicca sui titoli delle PAGINEnella colonnaa destra per scoprire un possibile uso con la classe di alcune risorse free della rete.
Per costruire un Blog puoi utilizzare queste piattaforme: